BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA
    Díaita

 

Pluteo 73.18

29. Ibn al-Gˇazza¯r, Viaticum nella traduzione latina di Costantino l’Africano

sec. XIII
membr.; mm 198 x 140; cc. II (cart.), 86, II’ (cart.)
Pluteo 73.18

Uno degli autori arabi prediletti da Costantino l’Africano (si veda la scheda 26) fu Abu¯ Ga’far Ahmed ibn Ibra¯him ibn abı¯ Ha¯lid al-Gˇazza¯r, medico tunisino attivo nel X secolo e allievo del più famoso Isaac Israeli. Costantino curò la traduzione dall’arabo in latino del trattato medico Za¯d al-musa¯fir wa-qu¯t al-h.a¯d.ir (Le provviste del viaggiatore e l’alimentazione del sedentario), noto col nome di Viaticum sive De morborum cognitione et curatione. L’opera è un compendio di medicina, pratico e comodo per i viaggiatori, che lo stesso Costantino si attribuì, come scrisse nella prefazione dell’opera, per evitare che altri se ne appropriassero firmandolo con il loro nome. Come già scriveva Pietro Diacono, monaco e bibliotecario di Montecassino che ci ha lasciato un catalogo delle opere di Costantino, l’opera è divisa in sette parti: sulle malattie della testa, della faccia, dello stomaco e degli intestini, del fegato, dei reni, della vescica e infine della milza e del fiele (PL 173, col. 1035).
Il testo originale fu attribuito in passato ad Isaac Israeli (compare infatti pubblicato nell’Opera omnia del medico ebreo stampata a Lione nel 1515), ma anche all’enciclopedista arabo al-Magˇu¯sı¯ (Collectio Salernitana 1852-1859, I, p. 168). Il monaco cassinese è stato talvolta identificato con un Costantino di Reggio Calabria cui viene attribuita in alcuni manoscritti una traduzione greca della medesima opera di Ibn al-Gˇazza¯r.
Il codice, composto quasi interamente da quaterni, è stato scritto da più mani in littera textualis. Presenta iniziali decorate con tralci vegetali su fondo policromo in corrispondenza dell’incipit dei vari libri del Viaticum, al termine del quale si trovano alcuni medicamenta e un indice delle erbe citate nei capitoli precedenti. Si trovava in Laurenziana già nel 1589: risale infatti a quell’anno l’inventario dei manoscritti della biblioteca redatto da Giovanni Rondinelli e Baccio Valori, dove il «Liber viatici» è citato al n. 10 del desco 73 (Plut. 92 sup. 94A, c. 58r).
Si espone la c. 16v dove inizia il terzo libro, in cui si parla anche delle malattie che interessano il cuore.

[E.A.]

Bandini 1774-1778, III, coll. 42-43.

Torna su

Home page