BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA
    Díaita

 

Pluteo 73.47

24. Zucchero Bencivenni, Trattato della sanità del corpo
(volgarizzamento del Régime du corps di Aldobrandino da Siena)

Firenze, sec. XIV (1310)
cart. e membr.; mm 355 x 145; cc. 102
Pluteo 73.47

Si tratta del più antico manoscritto ad oggi noto della versione italiana (R-II) del Régime, benché non ne sia l’antigrafo, del notaio fiorentino Zucchero Bencivenni, volgarizzatore, nel 1300, di un altro trattato molto vicino a quello di Aldobrandino, l’Almansore del famoso medico arabo Rhazes (scheda 28) e, nel 1313, del De sphaera mundi del matematico e astronomo Giovanni Sacrobosco († 1256), ma anche del manuale d’istruzione morale e religiosa Somme le roi composto dal domenicano Laurent du Bois nel 1279.
Esemplato a piena pagina in una chiara mercantesca, con iniziali, titoli e capoversi in rosso, dal mercante e copista Lapo di Neri Corsini († ante 1327), ne porta la sottoscrizione a c. 96r: «Qui finiscie lo libro de la fisicha che ’l mastro Aldobrandino conpuose i(n) lingua franciescha de la santà del corpo et di ciascqun menbro per sé, traslatato di franciesco in volghare nel MCCCX di magio per ser Zuchero Bencivenni notaio e scritto per me Lapo di Neri Corsini, popolo Sa(n) Felicie». Una seconda è presente inoltre a c. 101r: «Qui finischono le nobili et mirabili proprietadi e sante virtudi del ramerino. Penate a scrivere insin qui in due mesi e sette dì per Lapo di Neri Corsini; di qui Christo dea buona vita, e finito il dì di Santa Lucia, XIII di dicienbre nel MCCCX anni [sic]». Grazie a questi due dati cronologici, che ci informano di come la trascrizione sia avvenuta a soli sette mesi di distanza dalla composizione del volgarizzamento di Zucchero, abbiamo la certezza di disporre di un testo che documenta la lingua parlata a Firenze nel 1310.
Acefalo e mutilo, al codice, pervenuto nella biblioteca medicea dopo il 1589, vennero aggiunte nel XVII secolo le cc. 1-7 e 80-91, cartacee, che operarono delle integrazioni, benché il testo risulti tuttavia mancante del prologo e di vari capitoli della prima parte rispetto all’originale francese (Baldini 1998, p. 30). Alla «santà del corpo» segue una serie di ricette e trattatelli anch’essi di argomento medico, che si concludono con le ventisei Virtù del ramerino (cc. 100r-101v), presenti nella maggioranza dei codici appartenenti a R-II e dunque ritenute parte integrante dell’originale del Bencivenni (ivi, p. 31). Il manoscritto è stato trascritto interamente per la Santà del corpo da Rossella Baldini (ivi, pp. 90-183) e per la restante piccola collezione medica da David Bénéteau nel 2000.
Si espone la c. 38r dalla sezione sulla salute dei singoli organi (II), in cui si presenta il modo «di ghuardare i denti in santade».

[I.G.R.]

Bandini 1774-1778, V, coll. 286-287; Bersani 1986/1987, pp. 21, 24, 53; Baldini 1998, pp. 21-300; Bénéteau 2000, pp. 241-250.

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