BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA
    Díaita

 

Pluteo 73.37
Pluteo 73.37

15. Trotula, Regulae medicinales

Italia, sec. XIII ex.
membr.; mm 160 x 125; cc. 110, I’
Pluteo 73.37

Il nome di Trotula ha attirato l’attenzione degli studiosi di tutte le epoche. La tradizione manoscritta le attribuisce il più famoso e importante compendio medievale sulla salute femminile, costituito da tre trattati: il Liber de sinthomatibus mulierum, il De curis mulierum e il De ornatu mulierum. Il primo riguarda problematiche ginecologiche, il secondo questioni sia mediche che cosmetiche, l’ultimo approfondisce solamente la cosmesi.
Gli studiosi hanno a lungo dibattuto sull’identità di Trotula, se sia stata, come alcuni sostengono, la prima donna medico, vissuta fra l’XI e il XII secolo, e sia appartenuta alla scuola medica salernitana. Il suo nome appare citato sia nel compendio (cap. 45, c. 17v del manoscritto laurenziano) sia in testi letterari medievali, ma la mancanza di altri dati non permette di collocarla storicamente. I tre scritti che le sono attribuiti e che in origine circolavano separatamente furono probabilmente assemblati agli inizi del XIII secolo, dando origine a sei differenti versioni dell’opera, di cui sono stati censiti 122 manoscritti latini e numerose traduzioni in olandese, catalano, inglese, francese, tedesco, ebraico, irlandese e italiano.
Il codice laurenziano contiene l’opera alle cc. 2r-41r; seguono, da c. 41v alla fine, estratti medici da vari autori e ricette; al termine del compendio, nella sottoscrizione, compare il nome di Sinibaldo, personaggio non identificabile ma che ritorna anche come autore di alcune ricette.
Il manoscritto è con tutta probabilità identificabile nell’inventario della libreria medicea privata redatto nel 1495 al n. 229/568, dove è citato «Liber quidam tractans de medicina, in pergamena et in parvo volumine et veteri». Nell’inventario del 1589, compilato dopo l’apertura della biblioteca medicea al pubblico, è descritto nello stesso pluteo al n. 30: «Magistri Trotuli [sic] regule medicinales in utilitate mulierum» (Plut. 92 sup. 94A, c. 58r).
Si espone la c. 2r con la raffigurazione di una donna, probabilmente la stessa Trotula, all’interno dell’iniziale C.

[A.R.F.]

Bandini 1774-1778, III, coll. 68-71; Piccolomini 1875, p. 77, n. 229; La scuola medica salernitana 1988, p. 46; Green 1996, pp. 146-147; Ferrari 1998/1999.

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