BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA
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SEZIONE III


I due primi testi di igiene medievale a cui far riferimento come regimi della salute risalgono alla metà del XII secolo e sono opera di Giovanni da Toledo e di Aldobrandino da Siena.

Quest’ultimo appare paradigmatico per la completezza e la struttura, articolato in quattro sezioni ben ordinate. L’uso della lingua volgare, il carattere eminentemente pratico, la raccolta organizzata di una notevole quantità di notizie utili senza l’aggravio di considerazioni scientifiche di difficile comprensione sono i fattori che maggiormente contribuirono a decretarne il successo, tanto che l’opera conobbe innumerevoli adattamenti e traduzioni catalane, fiamminghe e italiane (22-25).

Anche nel Regimen sanitatis scritto da Arnaldo di Villanova per Giacomo II d’Aragona tra il 1305 e il 1308, l’autore illustra le sex res non naturales, per poi esaminare i diversi alimenti e approfondire l’aspetto individualizzato delle prescrizioni.

Successivamente, però, la tipologia dei Regimina cambia e si modifica: un elemento di grande novità è il fatto che non sono più dedicati a personaggi illustri, ma sono indirizzati a medici: questi nuovi testi nascono in ambiente universitario, sono molto più generali e sono finalizzati alla formazione del professionista della salute.
Il Regimen sanitatis di Bernard de Gordon (ca. 1258-1318/20) e quello di Maino de’ Maineri († 1368 ca.) sono paradigmatici da questo punto di vista.

Nel Quattrocento, in Italia e altrove, inoltre, mentre si intensifica il processo di scrittura e/o traduzione di testi in volgare, si registra un aumento di valore verso il dato d’esperienza, il particolare, il caso singolo, la prestazione che ha avuto buon esito e in genere la pars practica.

Scrive un Regimen sanitatis Bernardo Torni, fiorentino, e scrive un ben strutturato Libellus de conservatione sanitatis anche Benedetto da Norcia, il cui testo dietetico, dedicato al pontefice Niccolò V, risponde alle esigenze e alle caratteristiche classiche del genere letterario: come negli altri Regimina e Consilia dell’epoca, la trattazione più ampia è riservata alla res cibo/nutrimento (35-36).

Nel XV secolo medici celebri scriveranno il loro Regimen direttamente in lingua romanza, a riprova dell’interesse ampio e condiviso di cui questi testi erano oggetto, ma ormai l’avventura del libro a stampa è già iniziata. Nella produzione successiva si registrerà un impegno editoriale mirato: il Regimen Salernitanum, il Regimen di Arnaldo da Villanova e il Trattato de la vita sobria di Luigi Cornaro conosceranno ampia diffusione, declinandosi anche in testi a stampa molto lontani dai rispettivi originali. (38)

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