BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA
    Díaita

 

Acquisti e Doni 879

17. Marsilio Ficino, Consilio contro la pestilentia

Italia centrale?, sec. XV seconda metà
cart.; mm 210 x 145; cc. I, 165, I’ (membr.)
Acquisti e Doni 879

Il codice, vergato in minuscola umanistica e attribuibile ad almeno cinque mani, contiene diverse opere di carattere medico, tra le quali spicca per interesse e rarità il Consilio contro la pestilentia di Marsilio Ficino.
Con quest’opera Ficino (1433-1499), figlio del famoso medico Dietifeci d’Agnolo di Figli­ne e medico egli stesso (aveva studiato medicina e filosofia naturale sotto la guida di Niccolò Tignosi), per amor di patria intese fornire alla popolazione fiorentina, colpita da un’epidemia di peste negli anni 1478-1479, una serie di indicazioni per ostacolare la diffusione del male. Si tratta quindi di un componimento di carattere essenzialmente pratico, che include tuttavia molte indicazioni circa la natura, i sintomi, i segni, le cause e i rimedi della malattia. Destinatari dell’opera potevano essere i medici di professione così come i comuni lettori: i primi avrebbero potuto apprezzarne la teoria, i secondi i consigli di natura pratica. Tema ispiratore del trattato è la salute dello spirito, l’elemento mediatore tra il corpo e l’anima: per Ficino, infatti, la peste era un particolare veleno avverso allo spirito vitale, che si originava nell’aria in determinate circostanze naturali e si propagava soprattutto tra individui simili per costituzione fisica o per oroscopo.
Il testo venne pubblicato a stampa solamente nel 1481, probabilmente su interessamento di Ficino stesso, ma del testo intero, di suoi estratti o di singole ricette esistette anche una tradizione manoscritta, precedente forse anche di poco, come si evince dalla presenza di alcuni testimoni conservati presso la Biblioteca Riccardiana e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca Braidense di Milano e l’Archivio capitolare del Duomo di Pistoia.
Nel 1516 il Consilio venne tradotto in latino da Girolamo Ricci: questa versione fu pubblicata nel 1518 e successivamente, nel 1529, inserita nel De triplici vita (si veda la scheda 37) con il titolo di Epidemiarum antidotus.
Il manoscritto, assai probabilmente proveniente dalla biblioteca della famiglia Strozzi e poi pervenuto in una collezione privata, è entrato in Laurenziana il 28 settembre 1998.
Si espone la c. 6r recante l’incipit del trattato di Ficino.

[S.M.]

Ficino, Consilio, ed. Musacchio 1983; Marsilio Ficino 1984, pp. 103-104, n. 78; Rao [dattiloscritto]; Katinis 2007, pp. 94, 135-137.

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