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L'Europa riscopre i suoi antichi libri nascosti

Esempi di risultati

Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, gr. I 49 (coll 1213), c. 252v.

Immagine a luce naturale Il manoscritto (sec. XII med., cc. 254) contiene quattro carte palinseste (cc. 251bis-254), la prima delle quali è ridotta a un frammento di dimensioni esigue.
Nel 1847 Constantin von Tischendorf (aa. 1815-1874), editore critico e studioso della tradizione dell'Antico e del Nuovo Testamento, al fine di decifrare la scrittura inferiore trattò i fogli con reagenti chimici: la traccia rimane nella vistosa colorazione blu delle due colonne del testo. Grazie a tali sostanze, Tischendorf riuscì comunque a interpretare e identificare il testo obliterato, che trascrisse di suo pugno in un manipolo di fogli cartacei, oggi legati all'interno del manoscritto, dopo le carte palinsesti. Il fascicolo vergato da Tischendorf è datato maggio 1847 e dedicato a Pietro Bettìo, bibliotecario di S. Marco dal 1820, scomparso nel gennaio del 1846; in principio, egli stesso dichiara di trascrivere il testo decifrato "adhibitis chemicis" (grazie all'impiego di reagenti chimici). La trascrizione è eseguita con la massima fedeltà possibile: Tischendorf si attiene alla divisione per righi e colonne, rispetta l'assenza di interpunzione e accentazione, riproduce le abbreviazioni, segnala le rare cancellature o correzioni rilevabili. Nelle tre carte palinseste integre (cc. 252r-254v) egli identifica luoghi dei Vangeli di Giovanni e Matteo: Gv 6,16-22 (f. 252r) e 6,22-26 (f. 252v); Gv 2,15-20 (f. 253r), 2,20-22 e 3,22-26 (f. 253v); Mt 8,32-9,1 e 9,9 (f. 254r), e infine 9,10-13 (f. 254v).
Immagine elaborata Il testo evangelico, disposto su due colonne, è vergato in una maiuscola biblica databile al secolo IX. La scrittura superiore dei fogli palinsesti parrebbe invece ricondurre ad ambienti italo-greci - forse la Calabria - della metà del secolo XII: i fogli antichi furono riutilizzati per trascrivere parti dei cosiddetti Vangeli della Passione (che costituiscono, attraverso il raccordo di passi dei quattro Vangeli, un resoconto cronologicamente continuo della Passione e della morte di Cristo). È verosimile che i fogli palinsesti siano stati inseriti nel codice quand'esso era già stato confezionato: il resto del manoscritto, contenente testi di carattere liturgico e innografico, è infatti trascritto da un unico copista, diverso da quello cui si deve la scrittura superiore dei fogli palinsesti, che ha vergato anche un breve testo a c. 246v, lasciata in bianco dal copista principale.
Prima di pervenire alla Biblioteca di S. Marco, il manoscritto appartenne al patrizio veneto Giacomo Nani (aa. 1725-1797): la sua collezione, ricca, fra l'altro, di oltre trecento codici greci che il Nani si era in larga parte procurato nel corso delle sue missioni politiche e militari in Oriente, fu legata alla Marciana nel 1796.
Margherita Losacco