Logo del progetto Rinascimento Virtuale
L'Europa riscopre i suoi antichi libri nascosti

Esempi di risultati

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 74.17, c. 1r

Il Plut. 74.17, appartenente al fondo storico della Biblioteca, è un manoscritto di pergamena di dimensioni medie (mm 250 × 175) composto di due carte di guardia anteriore e una posteriore e 150 carte. Tutte le carte, compresa la seconda carta di guardia anteriore, sono palinseste.
Immagine a luce naturale Il testo più recente si data al XIII secolo ed è di origine italo-greca e contiene più opere di medicina (testi di Oribasio, Paolo Egineta, Dioscoride, Galeno). Paleografia e legature delle lettere indirizzano alla composizione del codice in Italia meridionale e precisamente in Terra d'Otranto.
Per ottenere il manoscritto nella sua forma attuale sono stati utilizzati più manoscritti greci ed ebraici.
La parte ebraica interessa le attuali carte 64-150 ed è costituita da frammenti di tre rotoli del Pentateuco che, a detta della prof.ssa Colette Sirat del Centre Nationale de la Recherche Scientifique, rappresentano le prime testimonianze della scrittura ebraica in Europa su materiale non rigido.
La parte greca, che paleograficamente può essere datata al X secolo, contiene parti di un Evangeliario e di un manoscritto agiografico con i Miracoli di san Demetrio, la Passione d'Artemius e, soprattutto, la Passione di san Pansofio.
Tra i testi greci è proprio la Passione di san Pansofio quella che si rivela più importante in quanto non esiste manoscritto greco che ce la conservi. Essa è riportata soltanto in una breve versione armena conservata in un solo manoscritto della Biblioteca del Museo Ecclesiastico di Tiflis in Georgia e pubblicata in traduzione latina nel 1929.
Immagine elaborata Giorgio Pasquali, nell'introduzione alla ristampa del Virgilio nel Medioevo di Domenico Comparetti negli anni '30, riferendosi a questa versione armena sospettava alla base proprio la presenza di un modello greco.
Il caso ha voluto che questo testo si ritrovasse proprio nel nostro palinsesto.
Il recupero testuale, pur limitandoci alla Passione di san Pansofio, è di enorme importanza filologica in quanto si ritrovano le origini della leggenda di Virgilio Mago che ha avuto un'enorme fortuna nel periodo tardo-antico e medievale.
In tale Passione, la cui composizione del testo risale forse ad ambiente siro-palestinese del IV-V secolo, la figura di Virgilio viene contrapposta dall'autorità pagana, che processa Pansofio, alla figura di Cristo. Pansofio, nel difendersi, attacca Virgilio, rappresentante della cultura classica pagana, definendolo figlio di una prostituta e utilizzando una serie di luoghi comuni che a questo punto, grazie al nostro manoscritto, possono essere spostati così indietro nel tempo.
Rosario Pintaudi