28. Miscellanea medica Costantinopoli, sec. X in. Questo famoso codice, copiato in minuscola su due colonne dal medico Niceta (secc. XI-X) e considerato una produzione del centro scrittorio imperiale dell’età di Costantino VII Porfirogenito (905-959), riunisce scritti medici di vari autori greci (Ippocrate, Galeno, Oribasio, Eliodoro, Archigene, Antillo, Asclepiade, Diocle, Aminta, Apollonio di Cizio, Ninfodoro, Apelle, Rufo di Efeso, Sorano, Paolo Egineta, Palladio). La raccolta è preceduta da un indice del contenuto (cc. 2r-7v) e da tre epigrammi (cc. 8v, 9r, 9v), considerati autografi, in cui si riconosce a Niceta il merito di avere ritrovato i testi degli antichi medici e di averli assemblati insieme. Conservato fino al XIV secolo nel nosocomio annesso alla chiesa dei Quaranta Martiri a Costantinopoli, come si legge in una nota di possesso (c. 407v), il manoscritto venne poi acquistato dall’umanista Giano Lascaris (1445-1535) nel corso del secondo viaggio che fece in Grecia (1492) per conto di Lorenzo de’Medici (1449-1492) ed entrò nella libreria privata con il «n° 231», presente alle cc. 2r e 10r del codice. Tra le opere recuperate dal medico bizantino, per alcune delle quali l’esemplare laurenziano è l’unico testimone, due sono illustrate: la prima (cc. 180va-227rb) 'Sulle ossa' è di Apollonio di Cizio (sec. I a.C.), dedicato alla ricomposizione delle fratture; la seconda (cc. 228ra-240va) 'Sulle slogature' è di Sorano di Efeso (sec.II le cc. 196v-197r con due esempi di ricomposizione di fratture alle ossa delle mani. Torna Su |
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