15. PSI XII 1266 cm 34,8 × 30,7 Il papiro, di cui un frammento è conservato al Cairo, appartiene all’archivio di Papas, pagarco di Apollonopolis (Edfu). La sua pagarchia (unità geografico-amministrativa della tarda età bizantina-primo periodo della dominazione araba in Egitto) dipende dal duca della Tebaide, che quando è assente da Antinoe, la capitale, è rappresentato da un suo luogotenente. Questa lettera è inviata proprio dal luogotenente a Papas. I calafati, operai inviati dai vari distretti nei cantieri navali di Babylon (Fustat-Il Cairo) col compito di riempire di pece gli interstizi del fasciame delle navi, per la durezza del lavoro al quale erano obbligati si erano dati alla fuga, o ritornando ai propri villaggi o cercando scampo in altri di pagarchie diverse. I pagarchi, questo è in sostanza il contenuto della circolare, non devono farsi sfuggire un solo calafato del proprio distretto pena il versamento di 1000 solidi ed eventualmente la perdita della vita, ma devono imprigionarli, una volta catturati, in battelli-prigione dove sconteranno la pena. Nel caso che catturino calafati di altri distretti li debbono inviare in ceppi ad Antinoe. Torna Su |
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