38. Ilya¯s ibn Yu¯suf Niza¯mı¯ da Ganja, Xamsa (Quintetto) Persia, sec. XVI prima metà Il manoscritto, in carta orientale levigata, è una copia elegante, in bella scrittura nasta’liq, di una sola mano, che si sottoscrive ma non si firma (c. 314r), della “Pentalogia” poetica (Il tesoro dei misteri, Cosroe e Scirin, Leili eMajnun, Le Sette Pitture, L’Alessandreide) di Ilya¯s ibnYu¯suf Niza¯mı¯ da Ganja (1140-1200), il più grande poeta classico persiano. Venne donato, insieme al codice Orientale 5 (cronaca regia di Firdausı¯), dall’ammiraglio ottomano Kara Mustafa Pasa (1635-1683), al granduca Ferdinando II (1621-1670), entrando così nel fondo patrimoniale della Libreria palatina, una parte della quale confluì nel 1783 nella Biblioteca medicea. L’epigrafe editoriale è inserita in un ricco sarlauh. speculare miniato con medaglioni centrali (cc. 1v-2r), che si ritrova anche all’interno del volume (cc. 2v, 28v, 101v, 149v, 201v, 275v), e sono presenti dodici miniature, a mezza pagina, ben conservate, di mani diverse e di fattura ineguale, alcune delle quali di alta scuola (cc. 17v, 41v, 306r), ascrivibili ad un atelier iranico occidentale, nel cosiddetto stile di Sˇı¯ra¯z. Si espone la c. 306r che illustra il convito di Alessandro con l’ancella cinese. Torna Su |
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