30. Miscellanea francese Francia settentrionale (Thérouanne?), sec. XIV in. Scritto in littera textualis su due colonne, il volume, che si apre con due fascicoli di indici vergati in rosso, contiene una miscellanea di testi in francese fra cui il Tresor di Brunetto Latini (cc. 16r-139r), la Cronaca dello pseudo-Turpino (cc. 140r-154v), il Libro dei Sette Savi (cc. 155v-183r), il volgarizzamento francese del De regimine principum di Egidio Romano (cc. 187r-262v), attribuito nel manoscritto a «Henris de Gauchi», ed in chiusura la lettera Regimen sanitatis (salutis) ad Cesarem dello pseudo-Ippocrate (cc. 266v-267r). Non è un caso che all’interno della miscellanea si trovino, se pur intervallati da altre opere, il Tresor e il trattato politico di Egidio Romano, che compare nella tradizione manoscritta addirittura inserito nel terzo libro della famosa enciclopedia del Latini, libro consacrato appunto, oltre che alla retorica, alla politica. L’accostamento, e talvolta la fusione, dei due testi è dovuto al tentativo di rendere più completa e universale la trattazione politica offerta dal testo di Brunetto, troppo orientata agli “usi d’Italia” e precisamente alle istituzioni comunali, tralasciando invece gli “usi di Francia” e il governo dei principi. Il lussuoso codice è stato realizzato nel nord della Francia (probabilmente a Thérouanne); il suo ricco apparato decorativo, in cui predomina l’uso dell’oro, si compone di numerose vignette, iniziali istoriate e abitate, elaborati fregi marginali che inquadrano il testo occupando anche lo spazio intercolonnare, su cui si inseriscono animali, figure umane intente a varie occupazioni, scenette satiriche animate da figurine grottesche (drôleries). Appartenne ad «AnthoineTrudaine d’Amiens», come si legge nella nota di possesso a c. 266v, e in seguito al cancelliere di Francia Henri-François d’Aguesseau (1668-1751), il cui stemma a due fasce e sei conchiglie compare impresso in oro sui piatti della legatura. Confluito nella collezione Perrin de Sanson, fu acquistato a Parigi, in seguito alla vendita della stessa nel 1836, dal collezionista Guglielmo Libri, il quale a sua volta lo vendette, insieme a tutti gli altri manoscritti della sua collezione, a Lord Bertram IV conte di Ashburnham nel 1847. Il manoscritto giunse nella Biblioteca Laurenziana nel 1884, in seguito all’acquisto da parte del governo italiano, dagli eredi di Lord Ashburnham, della raccolta Libri. Si espone la c. 16r con l’incipit del Tresor. Torna Su |
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