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PREFETTO DI ROMA
Nato a Roma nel 540 circa da una famiglia appartenente all’aristocrazia senatoria romana, il giovane Gregorio, secondo la testimonianza di Gregorio di Tours, «apprese talmente bene la grammatica, la dialettica e la retorica, che nella stessa città di Roma non era reputato secondo a nessuno». Intorno all’età di trent’anni assume la carica di praefectus Urbi, che lo pone al centro dell’attività politica e giudiziaria della città.
MONACO A ROMA
Convertitosi alla fede in Cristo, Gregorio fondò a Roma un monastero che dedicò a s. Andrea, trasformando la dimora paterna in una comunità monastica. Anche da pontefice, Gregorio continuerà a sentirsi legato alla «sua» comunità di monaci.
APOCRISIARIO A COSTANTINOPOLI
Nominato da papa Pelagio II (578-590) membro del collegio dei diaconi, fu inviato a Costantinopoli come apocrisiario, ossia ambasciatore del papa presso la corte imperiale. Gregorio creò intorno a sé una rete di relazioni di altissimo livello, esercitando una forte influenza spirituale.
PONTEFICE ROMANO
Alla morte di Pelagio (7 febbraio 590), in circostanze drammatiche per la città di Roma (a una disastrosa esondazione del Tevere seguì un'epidemia di peste), Gregorio è acclamato papa da tutta la gente dell'Urbe. Per tutto il tempo del suo pontificato (3 settembre 590 - 604), papa Gregorio I dette prova di straordinarie doti organizzative e di governo.
GREGORIO MAGNO E L'EUROPA
Con Gregorio nasce la visione di un Occidente europeo, che, sottratto all'influenza di Bisanzio, vede nella centralità del vescovo di Roma e nella novità geopolitica e culturale dei regni barbarici il fondamento della cristianità.
L’INVENTORE DEL MEDIOEVO
Gregorio, erede del passato romano-cristiano, ha costruito un presente di grande novità, che il futuro ha raccolto e fatto proprio per secoli: le sue iniziative politiche, la sua attività intellettuale, la sua esperienza di Dio hanno creato condizionamenti storici tali che un nuovo tempo, con lui, pare propriamente avviarsi: il Medioevo.
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