Plutarco, Vita di Pompeo, 77 6-7    testo latino    commento

Ma Teodoto, facendo sfoggio della sua acutezza e della sua capacità oratoria, espresse l’avviso che nessuna delle due decisioni era sicura, perché accogliendo Pompeo avrebbero avuto Cesare come nemico e lui come padrone, mentre respingendolo si sarebbero guadagnati l’inimicizia di Pompeo per non averlo accolto e quella di Cesare per averlo lasciato andare. La soluzione migliore era dunque quella di mandarlo a prendere e ucciderlo, giacché in questo modo avrebbero compiaciuto l’uno senza aver nulla da temere dall’altro. E sorridendo aggiunse, a quanto si dice, che «un cadavere non morde».

da: Plutarco, Vite parallele. Agesilao, introduzione, traduzione e note di Emma Luppino Manes, Pompeo, introduzione, traduzione e note di Arnaldo Marcone, con contributi di Barbara scardigli e Mario Manfredini, Milano, BUR, 1996 (Classici greci e latini)