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Il codice, testimone dei libri XXVIII-XXXV dei Moralia in Iob, proviene dalla biblioteca della fondazione benedettina di S. Martino extra muros di Treviri. Restaurata e riformata dopo l’invasione normanna dell’882, soprattutto sotto la guida dell’arcivescovo Dietrich I (965-977), essa rimane allo stadio di modica congregatio, all’interno della quale è difficile ipotizzare l’esistenza di uno scriptorium finalizzato all’autarchica produzione dei volumi necessari alla vita istituzionale e individuale della collettività. Così il testimone esposto, databile al sec. X e acefalo del primo foglio (che va probabilmente identificato col prezioso frontespizio con l’immagine del pontefice oggi conservato al Museum of Fine Art di Boston), come vogliono recenti studi sembra piuttosto riconducibile a uno scriptorium dislocato nella regione dell’attuale Belgio. […]. Il testimone gregoriano è realizzato da più amanuensi dalla palese inclinazione a destra, ma attenti esecutori della copia, come suggerisce il contenuto novero di rasure e correzioni. Mani più tarde, invece, hanno apposto nei margini notabilia ed auctoritates, giustapposte a più neutri segni di attenzione quali maniculae e monogrammi per nota nonché stilizzati segni di richiamo. […].
FABRIZIO CRIVELLO e DONATELLA FRIOLI
Si riproduce il frontespizio con l’immagine del pontefice oggi conservato al Museum of Fine Art di Boston, MA.
La scheda completa è pubblicata nel catalogo della mostra Gregorio Magno e l'invenzione del Medioevo, a cura di Luigi G. G. Ricci, Firenze, SISMEL - Edizioni del Galluzzo 2006 (Archivum Gregorianum, 9).