Gregorio Magno e l'invenzione del Medioevo
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GLI ESCERTI E LE EPITOMI DELLE OPERE GREGORIANE


7 aprile
25 giugno

2006
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Laurenziana

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Paterio, segretario personale del pontefice, compose, probabilmente su richiesta diretta di Gregorio, il Liber testimoniorum, raccolta di estratti esegetici delle opere gregoriane (la massima parte desunta dai Moralia in Iob) disposti e ordinati secondo la successione dei libri biblici.

Laidcenn mac Baith, monaco irlandese vissuto nel monastero di Clonfertmulloe nella metà del VII secolo, compose la più antica abbreviazione dei Moralia in Iob di Gregorio Magno.

Gli excerpta gregoriani desunti da Taione di Saragozza († 683) (e confluiti nei Sententiarum libri quinque) costituiscono una delle più importanti e antiche fonti indirette delle opere del pontefice.

Intorno all'anno 800 fu allestita un'epitome dei Moralia (già attribuita a Oddone di Cluny), probabilmente nell'ambiente degli ecclesiastici di origine visigotica che collaborarono strettamente con la corte carolingia.

Lo Speculum di Adalberto, identificato in genere con uno scholasticus vissuto a Metz verso la metà del X secolo, è un'antologia dei Moralia, in quattro libri, nella quale vengono inclusi i brani dell'opera che, a giudizio dell'autore, presentavano maggiore interesse per la didattica dei comportamenti.