Opera epistolografica

A Salutati si deve anche una imponente opera epistolografica pubblica e privata (scheda n. 33).

Per poco più di un trentennio, dal 1375 al 1406, egli scrive e diffonde in Italia e all’estero la corrispondenza pubblica della Repubblica fiorentina ricorrendo a moduli stilistici ispirati a modelli sostanzialmente classici ma anche ispirati ai precetti retorici e alla grammatica stessa della tradizione curiale del suo tempo. Tale epistolario, a tratti assai infiammato, comprende circa 10.000 lettere ed è stato trasmesso da minute e copie registrate.

Parallelamente, nella sua funzione di magister di una nuova cultura, produce un ricco epistolario privato dove dà prova di un suo stile epistolare personale, fondato prevalentemente sull’esempio di Cicerone e di Petrarca.

Si tratta quindi di due ambiti di produzione distinti caratterizzati da stili e registri diversissimi come è dimostrato dalla polemica che vede Coluccio costretto a rinunciare all’uso del ‘tu’ classico al posto del ‘vos’ curiale nella sua corrispondenza pubblica