Coluccio Salutati, Petrarca e Boccaccio

Nello stesso 1375 in cui gli viene conferito l’incarico di cancelliere del comune di Firenze Coluccio Salutati riceve la gravosa eredità spirituale di Francesco Petrarca, morto l’anno prima, e di Giovanni Boccaccio, deceduto quell’anno stesso.

Salutati non ha certo la grazia né il genio dei due grandi poeti scomparsi, ma compensa con una pari tempra intellettuale e, in più, con la capacità di riuscire anche dove essi avevano fallito.

In particolare, è per interessamento di Salutati, che nel 1397 il Comune di Firenze assegna al dotto bizantino Emanuele Crisolora l’ insegnamento della lingua e della letteratura greca nello Studio cittadino (scheda n. 69). Il recupero della conoscenza diretta e completa del greco promosso da Salutati ha quindi risultati più ampi e duraturi del tentativo svolto da Petrarca e Boccaccio: tale recupero, infatti, riuscì a permeare la politica culturale fiorentina nel suo complesso e a non avere una portata meramente individuale.