Coluccio Salutati, toscano, della Valdinievole, gode della cittadinanza fiorentina e riconosce in Firenze la sua patria.
Spetta a lui il merito di avere fatto sì che la ricchissima cultura moderna della città, che s’esprimeva in volgare e aveva in Dante il riferimento principale, non sia stata rifiutata né ignorata dall’avanguardia umanistica.
Con lui e per lui l’Umanesimo, proprio al momento di sbocciare nella sua pienezza, si lega a Firenze e assume, di conseguenza, una forte e peculiare piega civile (scheda n. 26) .