V. «Tre e più anni in Parigi»

   Dall' Alsazia Alfieri parte con la d'Albany per Parigi. Concluso il trattato Del Principe e delle Lettere (sch. cat. 98), nel 1787 lo stampa a Kehl, nella celebre tipografia di Beaumarchais, la stessa cui affida l'America libera, la Virtù sconosciuta, l' Etruria vendicata (sch. cat. 109), le Rime.
È lo stesso Alfieri a spiegare la scelta di stampare queste opere presso la tipografia impiantata da Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais nella fortezza di Kehl sul Reno con il suo desiderio di evitare le difficoltà della Censura «le quali esistevano allora anche in Francia, e non picciole» (Vita IV, 18).
Quasi contemporaneamente porta a compimento le Tragedie e in prossimità degli eventi rivoluzionari in Francia dedica il 31 dicembre 1788 il Bruto Primo a George Washington (sch. cat. 101) e il 17 gennaio 1789 il Bruto Secondo (sch. cat. 103) al Popolo Italiano Futuro.
In questa prospettiva «il teatro, la storia, i poemi, l'eloquenza oratoria, le lettere tutte in somma e sotto gli aspetti tutti una vivissima scuola divengono di virtù e di libertà» (Del Principe e delle lettere, III, 10).
Editore esigentissimo della propria opera, decide di affidare la seconda edizione delle Tragedie, ampliata e arricchita di un apparato critico, ai torchi di François-Ambroise Didot (sch. cat. 105) (sch. cat. 106), dalla cui bottega uscirà anche il Panegirico di Plinio a Trajano, già stampato da Philippe-Denis Pierres.

   L'inizio della Rivoluzione, poi culminata con l'esecuzione di Luigi XVI, ghigliottinato il 21 gennaio 1793 (sch. cat. 116), trova in Alfieri un osservatore partecipe, ma l'entusiasmo di fronte alle rovine della Bastiglia, da lui visitate insieme con Ippolito Pindemonte, è presto temperato e lascia spazio anche in lui, come in altri uomini della sua generazione e della sua classe sociale, ad un dissenso irreversibile.
A determinare la sua fuga da Parigi sono decisivi per Alfieri i fatti dell'agosto 1792 - l'assalto alle Tuileries, dimora di Luigi XVI e della sua corte superstite nonché la resa del sovrano - narrati con toni drammatici in una lettera a Tommaso Valperga di Caluso del 14 agosto 1792.
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Scheda catalografica 116
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